Alla mia Tabitha
Ho sempre pensato che esistono solo due tipi di gatto domestico.
C’è il tipo di gatto che preferisce farsi gli affari suoi, vivere una vita quasi del tutto indipendente dagli umani, che decide lui quando farsi accarezzare e quando no, quando avvicinarsi e quando rimanere lontano, quello che ti guarda diffidente e non si avvicina mai se lo chiami, nemmeno se hai qualcosa di ghiotto in mano, che resta in attesa che gli lasci il suo boccone e che te ne vai, guardandoti sempre di sottecchi finché non sei del tutto sparito. Il tipo di gatto comune insomma, quello che per lo più hanno tutti in testa quando parli di gatti. E poi però c’è il tipo di gatto che
sembra più un cane che un felino domestico, che ti segue o che ti viene sempre incontro con la coda dritta, perpendicolare alla schiena, che inizia a fare le fusa non appena lo accarezzi, che se lo tieni in braccio non scalcia per fuggire, ma, anzi, si rilassa così tanto che si addormenta, ma non prima di averti “impastato” un po’ addosso, iniziando a pigiare in modo alternato con le zampette una parte che ritiene sufficientemente morbida di te. Ecco, ho sempre pensato che …
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