Alla fine papà aveva preso all’Eurospin una bottiglia da un litro e mezzo di Bonarda.
Faceva cagare a tutti, perché a nessuno piaceva quella frizzantezza, però era comunque alcolica e allora ok.
A me quel nome, Bonarda, faceva pensare a una canzone di Battiato, che però non diceva Bonarda, ma Bonaccia, Bonaccia d’agosto. Così, ogni volta che incrociavo lo sguardo con l’etichetta del vino, mi veniva alla mente la Bonarda d’agosto.
La Bonarda d’agosto non calmerà i nostri sensi.
Mangiammo quello che c’era. Pane e salame e qualche bruschetta.
Mangiammo poco, però bevemmo. Bevemmo tutti: io, mio fratello, mia madre e mio padre.
Mio padre, finita la Bonarda, tirò fuori Continua a leggere →