Prima ero nella sala d’attesa dell’oculista. C’ero io, che attendevo che l’effetto delle gocce che mi aveva messo il medico per dilatare le pupille svanisse, e c’era una signora un po’ anziana.
La signora un po’ anziana aveva qualcosa di strano. C’ho pensato su parecchio, poi ho capito: somigliava a Benny Hill. Ma proprio tanto.
Lì per lì ho pensato che fosse un effetto delle gocce.
Poi, però, l’effetto delle gocce è finito. E così ho verificato che Continua a leggere
dottore
Delfina
1.
Sotto un sole cocente ed alto nel cielo, Delfina arrancava su per la stradina che da Crocemarroggia portava a Perchia, due paesini umbri di poco più di quattro case.
Delfina non era sola. Con lei c’erano una sua compaesana, Fenisia, con la figlia, Rosa, di nemmeno otto anni. Tutte e tre tenevano in testa una brocca d’acqua: erano appena state alla fonte che si trovava proprio alla fine di quella strada che ora percorrevano a ritroso per tornare a casa.
Fenisia si stava lamentando del caldo terribile che in quei giorni di luglio funestava la terra, e non faceva che ripetere quanto desiderasse l’arrivo di un temporale che stemperasse un po’ l’aria, quando sentì il rumore di continua a leggere…
Il Problema di Mio Nonno
1.
“Prima della malattia, non mi era mai passato per la testa di andare a puttane”, così mi ha detto mio nonno.
Poi è arrivata quella maledetta cancrena alla gamba sinistra.
“Bisogna amputarla” disse il medico senza tanti giri di parole. E amputarono.
“La prima volta che ho visto quel moncone che arrivava poco più giù dell’inguine, ho vomitato. Tutto addosso al dottore!”, così mi ha detto mio nonno.
Così, da un giorno all’altro, si è ritrovato con continua a leggere…