Non mi era mai capitato di leggere un libro, per di più horror e dannatamente splatter (l’episodio raccontato a pag. 361 è un must), e ridere di gusto. Questo libro è un viaggio all’inferno per mano di uno scrittore che sa dosare con maestria terrore, disperazione, desolazione e umorismo.
Ripeto, mi sono ritrovato più volte, durante passaggi dove magari c’era qualcuno o un qualcosa che mangiava qualcun’altro, dove il sangue scorreva ad ettolitri e la disperazione e desolazione filtrava dalle pagine del libro, a ridere da solo come uno scemo.
Il miglior consiglio che posso darvi in questo momento è: leggete questo libro.
“E’ difficile decidere cosa fare in futuro. La vita è come quel libro di Max Brand di cui parlava il tizio della Città di Merda. Ci sono sempre un paio di pagine strappate, per cui uno non sa come va a finire.
Tuttavia, io ho un debole per il lieto fine. Diavolo, una volta credevo in Dio e nell’astrologia. Perciò mi darò un lieto fine, anche se Continua a leggere