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Il Cinese dice che sarà un colpo facile. Io gli credo, mi fido di lui, anche se di un tossico non ci si dovrebbe mai fidare.
Non abbiamo un centesimo in tasca, e questo è un problema, un grosso problema quando devi farti. Ecco perché stiamo a bordo della sua Fiat Uno, diretti verso il paese di sua nonna.
Il Cinese, che in realtà si chiama Giulio Valsecchi e che viene chiamato “Il Cinese” perché ha, non si sa come, tratti somatici dannatamente orientali, non fa che ripetermi di quanto sarà facile ‘sta cosa che stiamo per fare.
Dice:
“Allora caro Yankee, andiamo, la ripuliamo e torniamo, poi, tempo un’oretta già saremo fatti come cachi.”
Fatti come cachi, il Cinese adora quest’espressione, mentre io la odio, sarà perché odio i cachi, o più in generale queste frasi del tipo “fuori come un lampione”, “come un terrazzo” ecc. ecc. Le trovo da adolescenti alla prima sbornia e noi, l’adolescenza, l’abbiamo passata da un po’. E anche le prime sbornie.
“Te l’ho detto,” continua lui, continua a leggere…