Bonarda d’agosto

the seducerAlla fine papà aveva preso all’Eurospin una bottiglia da un litro e mezzo di Bonarda.
Faceva cagare a tutti, perché a nessuno piaceva quella frizzantezza, però era comunque alcolica e allora ok.
A me quel nome, Bonarda, faceva pensare a una canzone di Battiato, che però non diceva Bonarda, ma Bonaccia, Bonaccia d’agosto. Così, ogni volta che incrociavo lo sguardo con l’etichetta del vino, mi veniva alla mente la Bonarda d’agosto.
La Bonarda d’agosto non calmerà i nostri sensi.

Mangiammo quello che c’era. Pane e salame e qualche bruschetta.
Mangiammo poco, però bevemmo. Bevemmo tutti: io, mio fratello, mia madre e mio padre.

Mio padre, finita la Bonarda, tirò fuori Continua a leggere

Delfina

1.
Sotto un sole cocente ed alto nel cielo, Delfina arrancava su per la stradina che da Crocemarroggia portava a Perchia, due paesini umbri di poco più di quattro case.
Delfina non era sola. Con lei c’erano una sua compaesana, Fenisia, con la figlia, Rosa, di nemmeno otto anni. Tutte e tre tenevano in testa una brocca d’acqua: erano appena state alla fonte che si trovava proprio alla fine di quella strada che ora percorrevano a ritroso per tornare a casa.
Fenisia si stava lamentando del caldo terribile che in quei giorni di luglio funestava la terra, e non faceva che ripetere quanto desiderasse l’arrivo di un temporale che stemperasse un po’ l’aria, quando sentì il rumore di continua a leggere…