Il peso dell’anima di un nano da giardino

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Illustrazione di Duccio Brunetti

Mentre Debora non fa che chiedermi scusa, io non faccio che chiedermi perché mi sono lasciato coinvolgere in questa enorme cazzata. Poi, tra il dolore della ferita, uno sconosciuto dall’aspetto poco sano che mi sta medicando e la riproduzione in gesso di Pisolo che mi fissa, mi rispondo che, forse, l’ho fatto perché avevo bevuto. Continua a leggere

Yakety Sax

benny hillPrima ero nella sala d’attesa dell’oculista. C’ero io, che attendevo che l’effetto delle gocce che mi aveva messo il medico per dilatare le pupille svanisse, e c’era una signora un po’ anziana.
La signora un po’ anziana aveva qualcosa di strano. C’ho pensato su parecchio, poi ho capito: somigliava a Benny Hill. Ma proprio tanto.
Lì per lì ho pensato che fosse un effetto delle gocce.
Poi, però, l’effetto delle gocce è finito. E così ho verificato che Continua a leggere

Penne

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[…] Quella serata da Bud e Olla è stata veramente speciale. L’ho capito subito che era speciale. Quella sera mi sentivo riconciliato con quasi tutti gli aspetti della mia vita. Non vedevo l’ora di rimanere solo con Fran per dirle quello che stavo provando. Quella sera ho espresso un desidero. Seduto lì a quella tavola, ho chiuso un attimo gli occhi e mi sono concentrato. Ho espresso il desiderio di Continua a leggere

“Sua Maestà Tossica” su Umbria Noise

umbria-noise_raccontoIl racconto del mese, nel numero di settembre di Umbria Noise (http://bit.ly/1JKnro8), è Sua Maestà Tossica di Jacopo Marocco. Che poi sarei io.
E’ un racconto (inedito) che parla di tossici, Campari gin, sguardi, MD, conchiglie e sociofobia.
Umbria Noise lo trovate un po’ dappertutto, cercatelo.
Qui c’è la versione interamente sfogliabile online (Sua Mestà tossica si trova a pag. 32/33) – http://bit.ly/1USIBTC
Ah, leggerò SUA MAESTA’ TOSSICA domenica sera per il festival di UN: [UMBRIA NOISE by the Lake] 18.19.20 settembre ( http://on.fb.me/1McaOCG)
Un ringraziamento particolare va a Giulia Coletti e Matteo Schifanoia.

Il mio cane non ha mai capito un cazzo

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“alla fine cosa avremmo da dirci
se anche da estranei siamo comunque meglio dei nostri amici”
Ti augurerei il male – L’orso

Mio fratello non sta bene. Non sta bene per niente. Mia madre è una vita che dice che gli manca qualche rotella. Non lo so. Quello che so è che è pieno di fisse, da sempre.
Da piccolo non mangiava nei piatti, metteva il cibo direttamente sul tavolo e mangiava lì. Poi aveva un amico immaginario di nome Bob che, stando a quello che diceva lui, aveva sui quarant’anni, i capelli lunghi e grigi e viveva nei boschi. Poi c’è stata la fase in cui si faceva i tagli sulle braccia, quella in cui non dormiva perché era convinto che qualcuno, nel sonno, lo avrebbe soffocato. Quella delle scie chimiche. E tante altre fasi di follia.
L’ultima è quella degli alieni. Sono giorni ormai che non fa che ripetere a tutti: “Loro stanno arrivando. Sei pronto?”. E per “Loro”, ovviamente, intende Continua a leggere

Una fottuta e parzialmente spiegabile voglia di noci

Una fottuta e parzialmente spiegabile voglia di noci

Una fottuta e parzialmente spiegabile voglia di noci_raccontoLa ragazza sta con le sue due amiche seduta sui divanetti del locale. C’è un gruppo sul palco, è la prima band di un contest cui partecipano altri gruppi locali. Il cantante di questa band scimmiotta qualche cantante famoso, però alla ragazza non viene in mente chi. E’ pieno di sé il cantante, davvero troppo. Ci crede tantissimo, quel tantissimo che poi storpia.

La ragazza sta tra le sue due amiche. Sta nel mezzo. Sta bevendo una birra media alla spina. E’ leggermente brilla, perché quella è la seconda doppio malto che si beve. E lei in pratica è Continua a leggere

Aromatizzato alla mela

aromatizzato alla mela_racconto

aromatizzato alla mela_raccontoStasera nel salotto di Quantix parlano di sesso dopo gli ottanta anni.
Adoro questo talk show. Adoro tutto questo parlarsi addosso senza dirsi nulla, senza arrivare a nulla.
Il presentatore chiede ad un dottore tutti i tipi di rimedi che ci sono per avere un’erezione durante la terza età. E il dottore li elenca.

Sembra che adesso vada per la maggiore una protesi idraulica che ti impiantano nel pene, e che ti permette di gonfiarlo quando ti pare. Ti fuoriesce dall’inguine, o comunque da quelle parti lì, una pompetta a mano simile a quella dell’apparecchio per misurare la pressione. Solo un po’ più piccola. Più discreta. Premi questa pompetta e il tuo cazzo si gonfia. E si sgonfia quando lo decidi tu. Erezioni quasi perpetue, e senza le controindicazioni che danno farmaci vasodilatatori o iniezioni di papaverina sul glande, dice il dottore.
In studio c’è  Continua a leggere

L’amore è quella cosa che

i treni a vapore - magritteLa presentazione del libro era alle diciotto, in libreria. E dalle quattordici non avevo fatto che bere. Alle diciassette avevo già vomitato. Purtroppo, contrariamente a quanto mi succedeva da ragazzo, quando mi bastava dare di stomaco per riprendermi, ora l’effetto dell’alcool non passava affatto. Ma non era un problema, anzi, stavo bene così. Mi ero svuotato dentro diverse doppio malto e qualche Campari, proprio per non sentire l’ansia, e quell’appuntamento in libreria, di ansia addosso, me ne aveva messa.

Avrei dovuto presentare il libro in una delle ultime librerie rimaste in centro, quella che sarebbe sopravvissuta ancora qualche mese dopo l’apertura, cinquecento metri più in là, della Feltrinelli.
Mi aveva invitato la proprietaria della libreria, una signora sulla sessantina, dai capelli tendenti al grigio e un’aria che, un primo momento, mi aveva fatto pensare fosse Continua a leggere

Budella, un racconto di San Vuotabudella (CAVIE, Chuck Palahniuk)

cavieQuando lessi per la prima volta questo racconto, contenuto in “Cavie”, un romanzo composto da ventitré storie raccontate dai protagonisti, capii subito che Chuck Palahniuk sarebbe diventato il mio scrittore preferito.

Budella
Un racconto di San Vuotabudella

Inspirate.
Inalate il più possibile.
Questo racconto dovrebbe durare più o meno il tempo che riuscite a trattenere il respiro, più un altro po’.
Per cui ascoltate più in fretta che potete.
C’era un mio amico che quando aveva più o meno tredici anni aveva sentito parlare del “pegging”. Vuol dire quando ci si fa scopare in culo con un dildo. Pare che stimolarsi a dovere la ghiandola prostatica ti faccia avere degli orgasmi col botto. E senza mani, per di più. Alla sua età, questo mio amico è come dire, un po’ un maniaco sessuale ed è sempre in cerca di modi nuovi per arraparsi. Ragion per cui esce a comprarsi una carota e della vaselina. Per condurre, ecco, una piccola ricerca privata sulla faccenda. Poi però si immagina al supermercato, la carota e la vaselina che scorrono sul nastro trasportatore in direzione della cassiera. E la gente in coda che osserva. E capisce che gran seratona si è organizzato.
Ragion per cui questo mio amico compra Continua a leggere

Bonarda d’agosto

the seducerAlla fine papà aveva preso all’Eurospin una bottiglia da un litro e mezzo di Bonarda.
Faceva cagare a tutti, perché a nessuno piaceva quella frizzantezza, però era comunque alcolica e allora ok.
A me quel nome, Bonarda, faceva pensare a una canzone di Battiato, che però non diceva Bonarda, ma Bonaccia, Bonaccia d’agosto. Così, ogni volta che incrociavo lo sguardo con l’etichetta del vino, mi veniva alla mente la Bonarda d’agosto.
La Bonarda d’agosto non calmerà i nostri sensi.

Mangiammo quello che c’era. Pane e salame e qualche bruschetta.
Mangiammo poco, però bevemmo. Bevemmo tutti: io, mio fratello, mia madre e mio padre.

Mio padre, finita la Bonarda, tirò fuori Continua a leggere