Batman e Catwoman

Gli Amanti - Magritte

Racconto scritto insieme a Fabrizio B.

“Quinto: non commettere atti impuri”: ricamato dalle amorevoli e severe mani di mia madre sta lì, in una cornice d’ebano, sulla parete di fronte ai piedi del letto. Riassume in poche lettere la mentalità da Vecchio Testamento dei miei genitori, gente che ha mandato mia sorella Florentina a trascorrere le vacanze estive da una nostra zia suora solo per averla sorpresa in intimità prematrimoniale col fidanzato. Troppo scandalo per una famiglia osservante e bene in vista nella nostra diocesi, l’esatto opposto del nostro giovanissimo parroco Don Michelino, moderno, progressista, sostenitore della Teologia della Liberazione, fresco di seminario in una favelas brasiliana e mio sostegno morale nei pomeriggi in oratorio.
Mentre i miei mi hanno cresciuto in una campana di vetro asettica, lui è un prete di strada e vuole fare di noi ragazzi dei legionari di Cristo, impegnati a salvare drogati e prostitute con olio di gomito e passaggi dal Vangelo. Per questo, mentre faccio tardi per studiare matematica in vista del compito di domani mattina, non riesco a togliermi dalla mente la proposta del mio parroco: disubbidire ai miei, anche se ho solo diciassette anni, e andare a portare la buona novella di Nostro Signore in ogni dove – come già fa lui ogni notte dopo aver confessato per una buona mezz’ora, nel chiuso della sacrestia, qualche Maddalena dei giorni nostri fra quelle che salva dai marciapiedi.
Portare il messaggio evangelico dove nessuno osa profferirlo, ovvero anche nei siti di webcam per adulti. Questo è il compito affidatomi in gran segreto da Don Michelino. Lì, mi ha spiegato, non sono da redimere solo i fornicatori esibizionisti, ma anche gli spettatori devono essere redenti. Come? Recando la parola del buon pastore nelle chat poste accanto ai video delle cam, dove solitari onanisti commentano gli amplessi carnali dei peccatori nel video.

L’Adsl di casa è lentissima, quindi infilo una chiavetta prestatami dal prelato per la missione salvifica e, dopo essermi fatto il segno della croce e scansati gli esercizi di matematica, mi lancio alla ricerca di pecorelle da riportare all’ovile.
Vado su Google, digito le parole chiave suggeritemi da Don Michelino, WEB CAM PORN SEX, ed è il porno, e quindi Satana, a trovare me.
Escono fuori una sfilza di risultati da non credere. Link su link. Non credevo ce ne fossero così tanti.
Clicco sul primo risultato, ma richiede carta di credito. Esco e clicco sul secondo: accesso negato senza prima un qualche tipo pagamento. Clicco su altri link dove si può vedere qualcosa per qualche secondo poi, o paghi, o fine delle trasmissioni. Stessa storia per altri siti, ma poi la mano del Signore mi guida sulla strada giusta.

Nella home page di questo sito che ho appena trovato ci sono una trentina di riquadri con dei tipi dietro che fanno di tutto.
Nella prima c’è un ragazzo solitario che disperde il seme come Caino, nella seconda una signora che si penetra con un salsicciotto di plastica rosa, nella terza un ragazzo lecca i piedi di un altro ragazzo, e poi altri riquadri con uomini che si baciano, che si toccano e donne che si leccano o leccano uomini o giocano con affari di gomma dai colori fluo. Automaticamente, come se potessero sentirmi, prendo a recitare a voce alta il Levitico 18, 22;24;29:
“Non ti coricherai con un uomo come si fa con una donna: è cosa abominevole. Non rendetevi impuri con nessuna di tali pratiche, poiché con tutte queste cose si sono rese impure le nazioni che io sto per scacciare davanti a voi. Chiunque praticherà qualcuna di queste abominazioni, ogni persona che le commetterà, sarà eliminata dal suo popolo”.

Clicco su un riquadro da ingrandire. Scelgo quello con dentro una coppia, finalmente uomo e donna, e con sotto la bandierina dell’Italia.
E’ la web cam con più spettatori e quindi più anime da condurre al paradiso.
Mi aspetto il solito blocco, del tipo che devi pagare per continuare a vedere, e invece no. Qui mi accorgo subito che posso assistere quanto voglio senza pagare nulla, e commentare liberamente, senza nemmeno un qualche tipo di login o iscrizione al sito.
È proprio quello che cercavo.

L’audio è pessimo, non si sente nulla, ma la qualità dell’immagine è buona.
Vedo una coppia sulla cinquantina, su un letto, con i volti travisati con maschere di Batman e Catwoman – ah, poveri stolti, Iddio vede voi e i vostri peccati! – e le maschere sono le uniche cose che indossano.
La web cam che li riprende è posta di fronte ai piedi del letto, forse è sopra un comò, o una sedia o qualcosa di simile.
Catwoman sta praticando sesso orale a Batman, il quale però volge tutta la sua attenzione allo schermo di un Mac bianco che sta alla sua sinistra. Credo lo faccia perché è interessato a leggere i commenti che gli spettatori lasciano nella chat di fianco al video. Anche io allora mi metto a leggere le frasi, i commenti, i giudizi che gli impuri spettatori lasciano.
Quello che emerge nella chat è che, mentre Catwoman è impegnata in una fellatio, tutti invocano un rapporto contronatura, insomma, un rapporto anale.
Inizio la mia opera, la mia missione e allora prendo a scrivere nella chat anche io, ma io non scrivo cose innominabili ed immonde, io scrivo messaggi di conversione, frasi prese dal Vangelo, per redimere quelle anime sporche.
Scrivo e riscrivo. Cerco di farmi leggere, ma sono tutti troppo impegnati a rivolgere Batman richieste oscene del tipo: Sfondala da dietro, Facci vedere un bell’anale, Mettiglielo in culo! Ci sono anche commenti in inglese: Anal now!, Break that ass!, Anal-anal-anal-anal, ecc. ecc.
Nessuno si cura di quello che scrivo, nessuno si cura della parola del Signore.

La cosa va avanti così per un po’, intendo con lei che lo prende in bocca, poi basta, smette. Da quanto vedo è lui a farla smettere perché s’è accorto di cosa vuole il pubblico.
Batman, traffica sulla tastiera, sta scrivendo qualcosa. Un secondo dopo, nella minichat, appare la scritta OK, ORA VI ACCONTENTIAMO. FACCIAMO L’ANAL. COMMENTATE! in evidenza rispetto alle altre scritte, e firmata Batman e Catwoman. Poi lui dice qualcosa a lei, ma non si sente nulla per via dell’audio pessimo, e così Catwoman si mette a cavalcioni sopra la vita del partner, dando le spalle alla cam, gli afferra il pene e se lo piazza nel sedere – già ben lucido di lubrificante -, inarca un po’ la schiena e inizia, delicatamente, a premere per farlo entrare.
Così inizia la sodomia, l’anal richiesto da tutti.
Nella chat per un po’ è giubilo, tutti contenti, poi però, nemmeno trenta secondi dopo, già c’è chi inizia a chiedere di nuovo un “pompino”, oppure la classica missionaria o altro ancora. C’è chi si lamenta che Batman non si impegna. Che lei non lo faccia entrare tutto. C’è chi vuole sì l’anal, ma con la posizione a novanta gradi, chi a “foglia di broccolo”. Insomma, la gioia collettiva per il tanto atteso rapporto anale finisce presto.
I due vanno avanti un po’ così, con lui che non toglie mai lo sguardo dal monitor. Poi lei si mette finalmente a novanta gradi e lui dietro inizia a darci dentro, sempre con gli occhi fissi sul computer per leggere i commenti, solo che dalla chat, sebbene ci sia contentezza per il cambio di posizione, iniziano a far notare che non si capisce bene se lui le sta entrando dentro dalla vagina o dal sedere. Allora i due si avvicinano, cercando di non staccarsi, alla webcam e fanno vedere che è un semplice e banale rapporto sessuale.
C’è chi ne è contento, e chi no. C’è chi vuole tornare alla posizione di prima che “almeno era 100% anale”, chi all’orale e chi vuole già che tutto si concluda con una spruzzata di seme sulla faccia di lei, o meglio sulla sua maschera da Catwoman. Quest’ultima richiesta è quella che va per la maggiore.
Io, dopo quei timidi tentativi iniziali di riportare le anime perse verso la luce del Signore, non ho più scritto una riga. Mi sono smarrito. Sono troppo giovane e inesperto per non venir risucchiato da questo marasma demoniaco. Satana è forte e io ancora troppo debole per resistergli.
Signore dove sei?
Mi gira la testa e sento qualcosa che non vorrei sentire muoversi nella patta dei pantaloni. Tutto questo “sporco” mi induce in tentazione come Gesù nell’orto dei Getsemani. Il corpo ancora piacente della lussuriosa e del suo virile seduttore mi accecano, così mi alzo e corro di scatto ad aprire la Bibbia in cerca d’aiuto imbattendomi nel Cantico dei Cantici 7,1:

“Le curve dei tuoi fianchi sono come monili, opera di mani d’artista.
Il tuo ombelico è una coppa rotonda che non manca mai di vino drogato.
Il tuo ventre è un mucchio di grano, circondato da gigli.
I tuoi seni come due cerbiatti, gemelli di gazzella”.

Scendo di qualche riga.

“La tua statura rassomiglia a una palma e i tuoi seni ai grappoli.
Ho detto: «Salirò sulla palma, coglierò i grappoli di datteri;
mi siano i tuoi seni come grappoli d’uva e il profumo del tuo respiro come di pomi»”
.

È un segno divino, cedo alla tempesta ormonale, abbasso i pantaloni, prendo in mano la mia “natura” e pure io inizio a invocare una degna conclusione. Comincio a implorare io stesso Batman di annaffiare Catwoman col suo seme. E come me tanti altri nella chat.
Passa qualche istante, poi l’uomo si mette in piedi sul letto, alza il pollice verso noi e inizia a menarsi la sua turgida verga di fronte al volto mascherato di quella moderna Jezabel, prostituta di Babilonia, che nel frattempo gli stimola la prostata con un dito nel retto.
L’eccitazione di lui procede di pari passo alla mia, veniamo in contemporanea, io in un calzino di spugna rimediato per l’occasione, lui su volto e seni della meretrice.
Spettacolo finito.

Ora Batman non sembra più curarsi di quello che si dice nella chat, e va soddisfatto verso la webcam, per spegnerla credo, ma temo non abbia premuto il pulsante off con troppa convinzione, di fatti resta accesa, ma non solo: per sbaglio, Batman ha allargato lo zoom della cam. Così, lawebcam, con la visuale molto più allargata, oltre a mostrare la signora con la maschera di Catwoman che esce dalla stanza e l’uomo con la maschera di Batman che si asciuga con un fazzoletto dagli umori post coito, dà modo a tutti di vedere integralmente come sia la stanza da letto della coppia.
Un crocifisso sopra al letto, un quadro di Folon sulla parete sinistra, un armadio verde pastello sulla destra. La foto formato grande di quello che sembra essere un Pastore Maremmano sul comodino del lato sinistro, quella di un bambino dai capelli mossi su quello destro.
Alla vista di tutto ciò il mio cuore perde un paio di battiti, poi rischia di fermarsi definitivamente quando,dalla porta semichiusa, entra in camera un bellissimo esemplare di Pastore Maremmano scodinzolante.
Il cane si mette ad annusare l’aria, salta sul letto e si mette a leccare, dove possibile, gli umori della coppia.
Il padrone lo scaccia quasi subito, e c’è una mezza rincorsa attorno al letto padrone/cane. Poi probabilmente uno dei due urta qualche cavo, forse quello usb della cam collegato al Mac, e si stacca definitivamente il collegamento.
Fine trasmissione.
Schermo nero.
Troppo tardi. Io i miei puntini li ho già collegati: quel cane è Isacco; il padrone del cane, mister maschera di Batman, è mio padre; quel Mac bianco è quello vinto da me alla lotteria della sagra del Tartufo l’estate scorsa – un computer da me sempre odiato e che, dopo neanche un mese di convivenza, ho ceduto a lui preferendo il mio vecchio e meno snob Acer Aspire 5538 -, e la donna con la maschera di Catwoman e che si è fatta venire addosso è mia madre.
Scioccato, finisco di darmi una pulita come meglio posso.
Esco dalla camera e vado al bagno, ma ovviamente è occupato.
Isacco ora sta seduto davanti alla porta chiusa della camera dei miei.
Io rimango davanti alla porta del bagno per qualche istante, scosso, decisamente scosso, poi torno in camera e mi avvicino di corsa al cestino per buttarci dentro un improvviso fiotto di vomito.

Ovviamente già so che il compito in classe di domani andrà malissimo, anche perché credo stanotte non prenderò sonno.

Il bombardamento di sensi di colpa inizia a scuotermi.
Sono al settimo Atto di dolore quando ad un certo punto trovo qualcosa, un pensiero, una speranza a cui appoggiarmi e mi dico: mi sono masturbato, è vero, e cosa ben peggiore, l’ho fatto guardando i miei fare cose immorali, ok, ma domani ci sarà Don Michelino ad aiutarmi. Ho bisogno della sua assoluzione.
E farà bene a darmela, o tutti sapranno di quando ha cercato di mettermelo nel culo.

FINE


Licenza Creative Commons
Batman e Catwoman di Jacopo Marocco è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso jacopomarocco@gmail.com.

4 pensieri su “Batman e Catwoman

  1. Mi piace come scrivi. Legger-mente a-morale, legger-mente sarcastico, leggermente rom-antico. Insomma, hai un scrittura – leggera -, scorrevole, a tratti ironica, a tratti snervante… Buona scrittura a te…

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