Dovetti lottare per resistere alla tentazione di gettare via anche quel pezzetto di carta: anche se il solo pensiero di averlo con me mi mandava fuori di testa, pensai che dovevo tenerlo per farlo vedere ai miei, come prova per dimostrare che non ero pazzo.
Neanche a dirlo, fu tutto inutile: quando tornai a casa, quando mi trovai di fronte ai miei per fargli vedere quel maledetto biglietto, non lo trovai più. Frugai un bel po’ tra le mie tasche, ma niente. Il foglio era scomparso. Risultato: anche se fecero di tutto per non darlo a vedere, feci preoccupare ancora di più i miei.
Quella sera, per stemperare l’atmosfera, mio padre ci portò tutti al luna park: me, la mamma e James. E devo dire che fu una continua a leggere…
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(segue) E’ così orgoglioso di me che nemmeno quando mi sono diplomata con il massimo dei voti l’ho visto così contento. Stessa cosa mia madre.
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Appena posso ti farò un bonifico perché, cristo, dovrà pur essere ricompensato questo tuo intenso cazzo di lavoro nei miei sogni. Ed è da un po’ che mi domando perché gli arzilli si chiamano arzilli, se arzilli non sono.